Nessun oggetto di design o illuminazioni accecanti ma spazi luminosi e accoglienti, da vivere.
La stube in legno al posto del lounge bar, i piatti genuini della tradizione al posto del menu wellness, la palestra a cielo aperto della Val di Fassa al posto del centro fitness, Sonia e Matteo, sorridenti, al posto di tante facce anonime... te e i tuoi cari al posto di nessuno, prima di tutto.

venerdì 28 giugno 2013

Perchè rifare il #bloggerday

Così quasi per gioco un giorno di fine novembre ci siamo inventati il #bloggerday senza pensarci troppo su, senza una strategia ben precisa, senza ambire a chissà quali risultati e sorvolando sulla polemica blogtour=mezzo pubblicitario, volevamo fare qualcosa di diverso, qualcosa, per certi versi, un po' fuori dagli schemi e credo che ci siamo riusciti.


Nel week end 11/13 gennaio abbiamo ospitato nel nostro hotel una quarantina di blogger di diversa estrazione, dal travel al food ma non solo, parte di questi già li conoscevo personalmente e l'evento è stato un motivo per ritrovarsi, qualche invitato ma la maggior parte tentati dalla sfida di riempire il Ciasa Alpina di blogger... sfida vinta? Poco conta, ci siamo divertiti, questo si!
Non mi dilungo su cosa è stato quel #bloggerday lascio al lettore la possibilità di capirlo meglio tramite il racconto di due blogger che sono stati con noi ed hanno riassunto al meglio ciò che, grazie anche ad alcuni amici colleghi, Pineta Hotels, Hotel Costabella, Camping Vidor e Idea Turismo, siamo riusciti a fare, lascio quindi la parola ad Elena e Mattia.

Pronti per la slittata notturna in Val Monzoni
Passato quel week end mi sono più volte interrogato sulla possibilità di replicare l'evento o anche solo qualcosa di simile e la risposta che mi sono dato è sempre stata la stessa: no! Questo sino a qualche giorno fa quando, parlando con alcuni colleghi, è venuta a galla prepotentemente l'esigenza di fare rete tra noi operatori sensibilizzando tutti, anche i più fermi sulle loro posizioni, sulle potenzialità che la comunicazione 2.0 può avere nel turismo e da qui l'idea di un nuovo #bloggerday dove i blogger diventano i tutor degli albergatori; certo si parlerà dei nostri hotel, di Moena, della Val di Fassa ma lo scopo è ben chiaro: capire da che parte sta andando la comunicazione.

Così, il 13/15 settembre, vorremmo che Moena tornasse ad essere invasa di blogger, stiamo cominciando a lavorarci con l'importante aiuto dell'Associazione Albergatori Moena e Passo San Pellegrino. Per ora è ancora tutto, o quasi, work in progress ma prestissimo non mancheranno le prime news... stay tuned #bloggerday

Per informazioni potete contattarci a QUI

 
 

mercoledì 3 ottobre 2012

leggete, meditate e commentate...

Devi pensare come una montagna

di michil costa

Mia madre è stata violentata. Ultima domenica di settembre: Salgo per il bel sentiero nel bosco, quello più esposto, all’estremo lato nord del Col Alto. Tre quarti d’ora ...

immerso nella natura. Le radici dei maestosi abeti sono come le vene di un gigante calpestate dagli escursionisti. Sono stati loro, i bruti, a violare mia Madre. Uscito dal bosco, la vista si apre verso il Sassongher, scuro in volto. Loro l'hanno ferita, ma il monte nero, bagnato e livido di rabbia, li ha visti, mentre la offendevano gettando a terra fazzolettini e carta stagnola, lattine di Fanta e la gamba di una bambola. Operose formiche rimettono in sesto la loro dimora presa a calci. Mi discosto dal sentiero, disgustato, ma lo scempio continua: dietro un tronco un pannolino, le amanite falloidi sono state sradicate dal terreno, colpite a tradimento le hanno decapitate; poi sono fuggiti, i vigliacchi. Questo è il loro modo di accostarsi alla montagna.
Salire sul Col Alto, lontano dalle grida di genitori apprensivi e dagli scimuniti a caccia di forme di vita da annientare, per me è una gioia. È passata la stagione dei turisti, non ci saranno più telefoni che squillano e conversazioni tra intelletti avviliti, respiri affannosi che hanno perduto il senso della dolcezza, dell'intimità con il pianeta terra. Con mia Madre.
Un amico qualche giorno fa mi ha detto: “Devi pensare come una montagna”. È una frase di Aldo Leopold, fondatore dell'ambientalismo scientifico. Significa rallentare, dare ritmo al tempo, rivalutare l'immobilità, viceversa derisa dai maître à penser contemporanei che ci hanno spinto ben oltre il limite della sopportazione di quei funghi, di quel larice secolare, di quella montagna, di nostra Madre.
Colpa dei turisti? No, certamente. Se non ci fosse quella cabinovia, non ci sarebbe nemmeno quel sentiero. E se non ci fosse il sentiero, non sarei salito sul Col Alto, perché nessun turista, nessun forestiero, nessuno straniero avrebbe insegnato a scalare le montagne a mio nonno. E mio nonno a mio padre. E mio padre a me. Le montagne vanno accarezzate, con l’unico scopo di arrivare in cima e poi ridiscendere, senza conquista, senza violenza. Senza offendere mia Madre.
Ai turisti rispettosi dobbiamo tanto. Grazie a loro ci siamo arricchiti, non solo economicamente. Anche questa volta raccoglieremo i rifiuti abbandonati dai pochi insensibili, gusci e involucri che hanno bisogno di essere riempiti: di cuore, di umanità. Senza arrabbiarci, sorridendo della loro stupidità.
Le nostre valli sono stupende. A tratti orrendamente antropizzate: le abbiamo volute noi così. Non facciamoci però intrappolare nelle viscere dell’emotività, ma stiamo sul filo dell’esposizione logica: La sfida più grande è il dialogo tra di noi fortunati abitanti di questi luoghi. Senza i turisti oggi forse non saremmo qui, ma abbiamo anche i turisti che ci meritiamo. E il nostro compito è di prenderli per mano, educarli al rispetto della nostra cultura, renderli coscienti delle loro responsabilità, far loro capire che ogni uomo ha il suo passo, farli pensare “come una montagna”. Ringraziandoli della loro visita ma accompagnandoli verso un turismo delicato: non contro gli impianti di risalita, ma per la loro valorizzazione; non contro le auto e le moto, ma contro l’infatuazione di auto e moto che sfrecciano sui passi dolomitici. E anche noi, soprattutto noi, dovremmo scendere dalla funivia dello sviluppismo, della crescita distruttiva cercando di ritrovare armonia ed equilibrio, dandoci delle priorità, capendo su cosa investire ed a cosa rinunciare. Lo scambio culturale con i turisti ci porta a pensare meglio le nuove costruzioni, integrandole nel paesaggio, dolcemente; ci farà rendere il nostro paese più vivibile pensando a una mobilità con meno rumore e meno inquinamento.
Dobbiamo cercare la Verità. Perché la Verità è sempre in armonia con se stessa. E armonia significa provare a parlare a tutti gli umani della Comunità Terra, dando alla Natura i suoi Diritti. Nel nome del gallo cedrone, dell'amanita falloide, di quel monte nero. Nel nome di colei alla quale dobbiamo tutto: nel nome di nostra Madre.
 
 

mercoledì 6 giugno 2012

QUESTA ESTATE VI PORTIAMO IN TOUR!

Questa estate abbiamo pensato di offrire ai nostri clienti un servizio in più... li portiamo in tour!
La Val di Fassa è splendida e piena di cose da vedere ma forse non tutti sanno che a 50 km da Moena c'è un Santuario mariano ricco di storia e molto bello... Il Santuario di Pietralba.

http://www.pietralba.it/ita/index.html

 Quindi ogni martedì il nostro shuttle sarà a disposizione per la visita a questo Santuario dove, oltre a poter ascoltare la Santa Messa, sarà possibile fare una passeggiata nei dintorni di Pietralba fino a raggiungere l'Eremo di San Leonardo tramite una bella passeggiata di 15 minuti.

L'Eremo di San Leonardo a 15 min di cammino dal Santuario di Pietralba
 Dopo aver consumato il pranzo si ripartirà alla volta di Moena passando per la Val d'Ega e dal Lago di Carezza dove una sosta sarà obbligata per ammirare questa meraviglia della natura alle pendici del Latemar.

Il Lago di Carezza ed il gruppo del Latemar sullo sfondo


Tutto questo senza utilizzare la propria auto ed in piena comodità, una giornata diversa dove è possibile ritagliarsi del tempo anche per ritemprare il proprio spirito... che ne dite???